Storia della Società

 

Fotografie storiche e atleti del passato

Per fare la “storia” del movimento atletico sestese non basterebbe un libro e pertanto ci limiteremo a citare fatti e date di particolare interesse.

Il podismo e la ginnastica furono le basi fino dal secolo scorso dell’Atletica Leggera, in una indagine delle Gazzetta dello Sport si è accertato che fino alla prima guerra mondiale le località dove si gareggiava erano poche decine. Fra queste Sesto Fiorentino. Esiste un documento che prova l’esistenza nei primissimi anni del nostro secolo di una società sportiva, la “Tenax”, un diploma rilasciato a Umberto Pini, precursore del podismo provinciale Fiorentino, atleta di buone qualità di resistenza e vincitore di alcune gare locali.

Nel 1908 venne fondata la Società sportiva “Libertas” che divenne in breve tempo una delle maggiori associazioni ginniche. Insieme al corpo libero i giovani Sestesi iniziarono anche a praticare il podismo e le prove atletiche.

Il primo atleta della Libertas a figurare nelle classifiche a partire dal 1910 fu Manlio Giachetti. Nel 1912, in occasione del Convegno Ginnico, fu organizzata a Sesto Fiorentino, con il totale appoggio del Comune, una manifestazione sportiva regionale in piazza del Municipio. La partecipazione fu ampia e qualificata, gli organizzatori ebbero il plauso di tutti e poterono annoverare anche un primato italiano: quello conseguito dal pistoiese Aurelio Lenzi, nel lancio del peso a due braccia.

Le discipline atletiche passarono poi alla F.I.S.A. (Federazione Italiana Sport Atletici) e quindi nel 1925 alla F.I.D.A.L.

Nello stesso anno alla Libertas si erano affiancate l’“Unione Sportiva Sestese” e il “Gruppo Sportivo Cattolico” che in perfetto accordo dettero vita ad una serie di manifestazioni sportive che si svolgevano sia in piazza del Comune sia in alcune ville dei dintorni.

La villa “Ginori” di Doccia ospitò in una insolita cornice una manifestazione con gare di salti, lanci, corse veloci e di mezzofondo. Infine nel 1926, villa “Giorgi” (ora cinema Grotta) ospitò una serata di gare di salti dedicata a Danilo Innocenti, stella nascente del salto con l’asta.

I successi di Danilo Innocenti spinsero tanti giovani Sestesi a praticare la difficile specialità del salto con l’asta. Fra questi sono da ricordare Rolando Guarducci (azzurro nel 1940), e Renzo Poggiali (Campione Italiano di categoria nel 1952).

Il 1 ottobre 1927 tutte le società esistenti vennero fuse di forza dal regime fascista sotto un’unica sigla l‘A.R.S. (Associazioni Riunite Sestesi). La decisione fu aspramente condannata sul piano morale e politico, ma portò tuttavia il vantaggio di avere una forte squadra di Atletica.

Nel 1928 fu inaugurato il campo sportivo di viale Pratese con pedane e pista in carbonella. Fu allora che si rivelò un altro grandissimo atleta, Arturo Maffei che vestirà la maglia azzurra anche alle olimpiadi di Berlino del 1936. Dopo Innocenti e Maffei altri sestesi vestiranno l’azzurro: Manfredo Giacomelli, Bruno Donnini e Renzo Zipoli.

Nella seconda metà degli anni ’30 l’A.R.S. (poi Gruppo Atletico Fascista) si confermò agguerrita avversaria della Giglio Rosso di Firenze. Vinse la Coppa Ridolfi nel ’37 ed arrivò seconda nel ’38.

Ancora qualche anno di attività, poi la guerra sconvolse l’Italia ed il mondo. Appena finito il conflitto, i giovani Sestesi ripresero possesso del Campo sportivo e ne fecero la sede delle piu popolari discipline sportive, tra queste anche l’Atletica, ed alla fine del 1945 furono organizzate le prime gare. Nasce la Società Atletica Sestese.

Gia nel 1946 la Società Atletica Sestese si aggiudicò nettamente il Torneo del Movimento Italiano Progaganda e contemporaneamente iniziò anche l’attività in campo nazionale, con la partecipazione ai Campionati Italiani di Bologna, di Padova e di Roma. Dal 1947 al 1954 l’esatta denominazione della società era “Atletica Sestese Richard-Ginori”. L’ex dopolavolro R-G consentì che molti dei suoi validissimi atleti, giocatori di pallavolo, passassero alla Sestese sezione atletica. La sezione ” Atletica Sestese Pallavolo” aveva iniziato l’attività nel 1945.

Il 1952 fu un anno particolarmente impegnativo e ricco di soddisfazioni, concluso con la partecipazione ad Ancona alle semifinali del Campionato assoluto per 5 società, con un ottimo terzo posto. Nello stesso anno vi fu la partecipazione alle olimpiadi del secondo atleta sestese, dopo Arturo Maffei nel 1936 alle Olimpiadi di Berlino, fu la volta di Berti Artidoro che fece parte del trio dei maratoneti alle olimpiadi di Helsinki del 1952.

La Sestese si confermò per anni la terza società toscana. In quel periodo, dopo il titolo vinto da Poggiali nell’asta, Clemente Cappellini si aggiudicò la maglia tricolore nei 3000, Marcello Ceccherini fu campione U.I.S.P. nel lungo e dopo qualche anno Roberto Zipoli stabilì a Siena il primato italiano dei 250 metri nella categoria allievi.

La crisi dell’atletica leggera a Sesto Fiorentino, iniziata nei primi anni settenta, si aggravò successivamente fino a limitare l’attività alle sole categorie giovanili. L’affiliazione alla F.I.D.A.L. fu comunque sempre confermata. Dal 1984 l’attività è ripresa a pieno ritmo con la denominazione di origine “Atletica Sestese“.

Il nostro Campo Danilo Innocenti

DANILO INNOCENTI
Danilo, a meglio “Piccio” come tutti lo chiamarono, nacque a Sesto Fiorentino il 27 marzo del 1904. Da ragazzo lavorò nella bottega artigiana del babbo che era a Sesto in Piazza della Chiesa, proprio accanto al Circolo Parrocchiale, sede del Gruppo Sportivo Cattolico, che fu la prima società per la quale Danilo gareggiò.
Con la maglia di quella società Danilo nel 1924 realizzò la sua prima prestazione di rilievo saltano m 2,90 con l’asta, misura che gli valse la 18.ma misura nelle graduatorie nazionali di quell’anno.
Nel 1925 superò i 3 metri nel salto con l’asta, facendo registrare anche un buon 12 metro e sette nel salto triplo.
Fu comunque il 1926 l’anno in cui Piccio rivelò il suo talento a livello nazionale partecipando a Napoli ai campionati italiano dove conquistò un insperato quarto posto nel salto con l’asta e vinse il bronzo nel salto triplo. Le liste di quell’anno riportavano il nome di Danilo Innocenti sia in quelle del salto con l’asta (m 3,45) che in quelle del triplo (m 13,27).
Sesto Fiorentino a quell’epoca non aveva alcun campo sportivo e per consentire a Danilo di allenarsi fu allestita una pedana improvvisata nel giardino parrocchiale, dove Piccio riuscì a migliorare la sua tecnica di salto e a rafforzarsi muscolarmente. Fu così che nel 1927 vinse a Bologna il suo primo titolo italiano, stabilendo anche il nuovo record italiano saltando la misura di m. 3,63.
Nel 1928 il Marchese Ridolfi lo volle alla Giglio Rosso e così Piccio cominciò ad allenarsi prima al Velodromo delle Cascine e poi dal 1930 sul campo del viale Michelangelo.
Dopo quello del 1927 Innocenti vinse altre nove volte il titolo italiano di salto con l’asta: ’29-’30-’31-’32-’33-’34-’35-’36 e ’37. Dieci titoli italiani nel corso della sua carriera.
Dopo quella di Bologna riuscì a migliorare per altre sette volte il primato italiano dell’asta, portandolo da m 3,63 a m 4,00, misura questa che ottenne nell’occasione più importante della sua carriera, a Berlino, nelle Olimpiadi del 1936. Quel salto gli valse il sesto posto nella gara olimpica.
Ancora nel 1936 portò il suo limite nazionale a m 4,01, dodicesima prestazione nelle graduatorie europee dell’anno.
Sempre saltando con la grossa, pesante e rigida asta di bambù Piccio vinse nel 1933 i prestigiosi campionati inglesi e l’anno dopo partecipò alla prima edizione del campionati europei a Torino dove si classificò sesto.
Partecipò anche ai successivi campionati europei, quelli del 1938 a Parigi, dove ormai trentaquattrenne non ebbe molta fortuna.
In carriera Piccio vestì 26 volte la maglia azzurra. La sua carriera proseguì fino al 1943 quando ancora riuscì a saltare m 3,50.
Innocenti fu anche un buon decathleta. Partecipò a tre edizioni dei campionati italiani di questa specialità e nel 1933 giunse terzo.
Danilo Innocenti morì a soli 45 anni il 26 maggio 1949. Fu sepolto nel cimitero delle Porte Sante a San Miniato al Monte a poche centinaia di metri dal campo della Giglio Rosso che lo aveva visto protagonista di tante battaglie sportive.

Fonte: Gustavo Pallica

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